Le 6 perfezioni
Una sintesi perfetta delle attività che ci porteranno all'illuminazione.
Le attività da svolgere per progredire lungo il sentiero per l’illuminazione sono moltissime, ma possono essere tutte riassunte nelle 6 perfezioni. Che secondo il buddhismo corrispondono a 6 stati mentali che sono necessari e sufficienti per raggiungere l’illuminazione. Le 6 perfezioni sono: generosità, etica, pazienza, perseveranza, concentrazione e saggezza. Il loro scopo ultimo è quello di portarci all’illuminazione facendo crescere in noi sia la conoscenza, sia l’amore incondizionato. Oltre a questo, le 6 perfezioni sono anche delle ottime linee guida per affrontare con serenità le situazioni ed i problemi della vita.
L’ordine con il quale le sei perfezioni vengono presentate non è casuale: ogni perfezione si sviluppa infatti da quella precedente. La pratica della generosità è dunque la radice delle 6 perfezioni. Questa pratica ci libera dall’attaccamento ed apre le porte al comportamento etico, che ci porta a sviluppare la pazienza, che a sua volta è la base della perseveranza. Con la perseveranza si sviluppa la concentrazione, che ci permette infine di raggiungere la saggezza.
Per praticare le 6 perfezioni nella nostra vita, i testi buddhisti consigliano di iniziare meditando spesso su di esse per comprenderle ed applicarle poi con gradualità e determinazione fino a farle diventare abitudini della nostra vita quotidiana.
Vediamo adesso una breve descrizione di ognuna di esse.
Generosità
Generosità è la volontà di dare agli altri quello di cui hanno bisogno.
La perfezione della generosità è il desiderio di donare, l’attitudine a dare senza aspettarsi nulla in cambio. Si può iniziare la pratica della generosità anche se si è poveri e non si ha nulla da donare. È sufficiente infatti il desiderio sincero di donare qualcosa agli altri. Esistono 3 tipi di generosità: donare beni materiali, offrire protezione dalle paure e dalle sofferenze ed infine insegnare il Dharma, cioè il sentiero verso l’illuminazione. Come tutte le perfezioni, la generosità può essere praticata con gradualità: offrendo dapprima cose piccole per continuare donando sempre di più.
La perfezione della generosità porta i tre tipi di benefici: rende più piacevole la nostra vita attuale perché concentrandoci sul bene degli altri, ci allontaniamo dai nostri problemi. Inoltre avrà effetti positivi sulle nostre vite future perché fare il bene degli altri contribuisce all’accumulazione di meriti ed inoltre abituandoci a donare ci liberiamo progressivamente dall’attaccamento, che è la causa delle nostre sofferenze attuali e future.
Etica
Praticare la perfezione dell’etica significa evitare tutti i comportamenti che possano ferire gli altri o noi stessi.
Ci sono 3 tipi di comportamento etico: il primo tipo è quello di evitare le 10 azioni non virtuose, ovvero togliere la vita, prendere quello che non ci è stato dato, avere comportamenti sessuali inappropriati, mentire, parlare in modo da provocare divisioni, ferire gli altri con la parola, parlare di argomenti futili, desiderare egoisticamente, volere il male degli altri, seguire visioni errate.
Il secondo tipo di comportamento etico è quello di ascoltare, studiare ed applicare il Dharma.
Il terzo tipo di comportamento etico è agire per il bene degli altri.
Il punto di partenza per la pratica dell’etica è la comprensione degli svantaggi che derivano dal procurare sofferenza, che ci porta quindi gradualmente a smettere di eseguire azioni non virtuose.
Pazienza
La pazienza è la capacità di mantenere la mente serena quando incontriamo circostanze spiacevoli.
Vi sono 3 tipi di pazienza: la capacità di rimanere calmi e non reagire quando veniamo provocati. La capacità di accettare la sofferenza, considerandola come l’inevitabile maturazione del karma negativo. Ed infine la pazienza nella pratica del Dharma: se i risultati non arrivano subito, possiamo infatti avere la certezza che essi arriveranno in futuro.
La pazienza ci aiuta ad accettare meglio gli errori nostri e degli altri e ci aiuta ad aiutare meglio gli altri, senza mai arrabbiarci.
Per applicare la pazienza dobbiamo innanzitutto riflettere su quanto sia sbagliato arrabbiarsi o essere intolleranti. In fondo nel samsara non possiamo aspettarci che tutto vada come noi vorremmo che andasse. Le altre persone commettono errori, perché come noi sono preda delle emozioni disturbanti. Dovremmo allora combattere il nostro nemico interno: l’impazienza, piuttosto che combattere tutti i nemici esterni. Scrive Shantideva che la pazienza è come la suola delle scarpe, che applichiamo ai nostri piedi per non farci male quando camminiamo, perché è più semplice calzare delle scarpe piuttosto che ricoprire di pelle l’intera strada.
Perseveranza (sforzo gioioso)
Lo sforzo gioioso è la capacità di non arrendersi e di agire con gioia anche quando le cose divengono difficili.
Lo sforzo gioioso non è la spinta a correre qua e là in modo frenetico, è la forza di portare a termine i compiti più difficili, senza scoraggiarci, superando i sentimenti di pigrizia ed inadeguatezza, che a volte ci ostacolano dall’interno della nostra stessa mente.
Lo sforzo gioioso è l’antidoto per i tre tipi di pigrizia: la pigrizia dell’indolenza e della procrastinazione, che ci porta a perdere vanamente il tempo. La pigrizia dell’attrazione verso le cose mondane, che ci spinge a perdere molto tempo nella ricerca di sollievo momentaneo alla sofferenza del samsara. Infine vi è la pigrizia dello scoraggiamento, che nasce da una bassa visione di se stessi.
Per generare lo sforzo gioioso è necessario visualizzare costantemente l’obiettivo ultimo delle nostre azioni, ovvero la liberazione dalla sofferenza di ogni essere senziente. Questo obiettivo è così bello da donarci gioia e così importante da farci superare ogni scoraggiamento.
Concentrazione
La concentrazione o stabilità mentale è lo stato mentale nel quale la mente è stabile, lucida e completamente libera da turbamenti emotivi. Abbiamo bisogno di concentrazione per portare a termine tutti i nostri compiti quotidiani, ma spesso la nostra mente è poco lucida a causa delle nostre emozioni altalenanti, oppure è distratta da pensieri che riguardano il passato o il futuro. Mediante la concentrazione siamo in grado di focalizzare meglio le nostre energie per portare a termine compiti via via più complessi, fino alla capacità di comprendere la vacuità.
La capacità di concentrare la mente su qualsiasi tema e per quanto tempo si desidera nasce dalla meditazione dimorante, ovvero dall’esercizio del continuo riportare la mente su un elemento specifico (ad esempio il respiro).
Oltre ai benefici in termini di benessere e serenità, la concentrazione ci permette di utilizzare al meglio tutte le capacità della nostra mente.
Saggezza
La causa di tutte le sofferenze è l’ignoranza. Ignoranza di quali sono i comportamenti giusti e quelli sbagliati ed ignoranza rispetto alla natura del sé e dei fenomeni, che ci appaiono come esistenti in modo separato ed indipendente. Quando non comprendiamo la vera realtà delle cose, confondiamo i sogni con la realtà e cadiamo preda di emozioni quali il desiderio e la repulsione, finendo per commettere molti errori e generando karma negativo.
L’unico modo per tagliare alla radice la causa delle sofferenze è sviluppare la perfezione della saggezza, che è la capacità di conoscere la vera natura delle cose, ovvero la vacuità del sé e dei fenomeni. Tutte le cose che possiamo conoscere, inclusi noi stessi, non possiedono un’esistenza autonoma e separata, ma esistono in quanto prodotto di cause e condizioni pre-esistenti e sempre mutevoli. Comprendere questo ci aiuta a liberarci dall’attaccamento, che è la causa di tutte le sofferenze.
Le 6 perfezioni sono necessarie e sufficienti per raggiungere l’illuminazione. Le prime 3 perfezioni (generosità, etica e pazienza) ci spingono infatti a fare il bene degli altri e quindi ad accumulare meriti. La quarta perfezione, la perseveranza, è necessaria per la pratica di tutte le altre perfezioni. Le ultime due (concentrazione e saggezza) portano armonia e stabilità nella nostra mente permettendoci di accumulare saggezza. L’unione di accumulazione di meriti e di saggezza porta infine all’illuminazione.
Inoltre ogni perfezione richiede tutte le altre: ad es. la generosità richiede condotta etica per donare con purezza, pazienza per donare anche a chi non è gentile con noi, perseveranza per continuare a farlo quando le circostanze si fanno difficili, concentrazione per essere focalizzati sulla generosità e saggezza per comprendere la vera natura del donatore, del ricevente e dell’oggetto donato.
In sintesi possiamo affermare che senza generosità non vi può essere saggezza e che senza saggezza non vi può essere generosità. Ed anche che il percorso verso l’illuminazione deve comprendere sia l’amore verso gli altri esseri senzienti, che il raggiungimento della saggezza personale.
L’ordine con il quale le sei perfezioni vengono presentate non è casuale: ogni perfezione si sviluppa infatti da quella precedente. La pratica della generosità è dunque la radice delle 6 perfezioni. Questa pratica ci libera dall’attaccamento ed apre le porte al comportamento etico, che ci porta a sviluppare la pazienza, che a sua volta è la base della perseveranza. Con la perseveranza si sviluppa la concentrazione, che ci permette infine di raggiungere la saggezza.
Per praticare le 6 perfezioni nella nostra vita, i testi buddhisti consigliano di iniziare meditando spesso su di esse per comprenderle ed applicarle poi con gradualità e determinazione fino a farle diventare abitudini della nostra vita quotidiana.
Vediamo adesso una breve descrizione di ognuna di esse.
Generosità
Generosità è la volontà di dare agli altri quello di cui hanno bisogno.
La perfezione della generosità è il desiderio di donare, l’attitudine a dare senza aspettarsi nulla in cambio. Si può iniziare la pratica della generosità anche se si è poveri e non si ha nulla da donare. È sufficiente infatti il desiderio sincero di donare qualcosa agli altri. Esistono 3 tipi di generosità: donare beni materiali, offrire protezione dalle paure e dalle sofferenze ed infine insegnare il Dharma, cioè il sentiero verso l’illuminazione. Come tutte le perfezioni, la generosità può essere praticata con gradualità: offrendo dapprima cose piccole per continuare donando sempre di più.
La perfezione della generosità porta i tre tipi di benefici: rende più piacevole la nostra vita attuale perché concentrandoci sul bene degli altri, ci allontaniamo dai nostri problemi. Inoltre avrà effetti positivi sulle nostre vite future perché fare il bene degli altri contribuisce all’accumulazione di meriti ed inoltre abituandoci a donare ci liberiamo progressivamente dall’attaccamento, che è la causa delle nostre sofferenze attuali e future.
Etica
Praticare la perfezione dell’etica significa evitare tutti i comportamenti che possano ferire gli altri o noi stessi.
Ci sono 3 tipi di comportamento etico: il primo tipo è quello di evitare le 10 azioni non virtuose, ovvero togliere la vita, prendere quello che non ci è stato dato, avere comportamenti sessuali inappropriati, mentire, parlare in modo da provocare divisioni, ferire gli altri con la parola, parlare di argomenti futili, desiderare egoisticamente, volere il male degli altri, seguire visioni errate.
Il secondo tipo di comportamento etico è quello di ascoltare, studiare ed applicare il Dharma.
Il terzo tipo di comportamento etico è agire per il bene degli altri.
Il punto di partenza per la pratica dell’etica è la comprensione degli svantaggi che derivano dal procurare sofferenza, che ci porta quindi gradualmente a smettere di eseguire azioni non virtuose.
Pazienza
La pazienza è la capacità di mantenere la mente serena quando incontriamo circostanze spiacevoli.
Vi sono 3 tipi di pazienza: la capacità di rimanere calmi e non reagire quando veniamo provocati. La capacità di accettare la sofferenza, considerandola come l’inevitabile maturazione del karma negativo. Ed infine la pazienza nella pratica del Dharma: se i risultati non arrivano subito, possiamo infatti avere la certezza che essi arriveranno in futuro.
La pazienza ci aiuta ad accettare meglio gli errori nostri e degli altri e ci aiuta ad aiutare meglio gli altri, senza mai arrabbiarci.
Per applicare la pazienza dobbiamo innanzitutto riflettere su quanto sia sbagliato arrabbiarsi o essere intolleranti. In fondo nel samsara non possiamo aspettarci che tutto vada come noi vorremmo che andasse. Le altre persone commettono errori, perché come noi sono preda delle emozioni disturbanti. Dovremmo allora combattere il nostro nemico interno: l’impazienza, piuttosto che combattere tutti i nemici esterni. Scrive Shantideva che la pazienza è come la suola delle scarpe, che applichiamo ai nostri piedi per non farci male quando camminiamo, perché è più semplice calzare delle scarpe piuttosto che ricoprire di pelle l’intera strada.
Perseveranza (sforzo gioioso)
Lo sforzo gioioso è la capacità di non arrendersi e di agire con gioia anche quando le cose divengono difficili.
Lo sforzo gioioso non è la spinta a correre qua e là in modo frenetico, è la forza di portare a termine i compiti più difficili, senza scoraggiarci, superando i sentimenti di pigrizia ed inadeguatezza, che a volte ci ostacolano dall’interno della nostra stessa mente.
Lo sforzo gioioso è l’antidoto per i tre tipi di pigrizia: la pigrizia dell’indolenza e della procrastinazione, che ci porta a perdere vanamente il tempo. La pigrizia dell’attrazione verso le cose mondane, che ci spinge a perdere molto tempo nella ricerca di sollievo momentaneo alla sofferenza del samsara. Infine vi è la pigrizia dello scoraggiamento, che nasce da una bassa visione di se stessi.
Per generare lo sforzo gioioso è necessario visualizzare costantemente l’obiettivo ultimo delle nostre azioni, ovvero la liberazione dalla sofferenza di ogni essere senziente. Questo obiettivo è così bello da donarci gioia e così importante da farci superare ogni scoraggiamento.
Concentrazione
La concentrazione o stabilità mentale è lo stato mentale nel quale la mente è stabile, lucida e completamente libera da turbamenti emotivi. Abbiamo bisogno di concentrazione per portare a termine tutti i nostri compiti quotidiani, ma spesso la nostra mente è poco lucida a causa delle nostre emozioni altalenanti, oppure è distratta da pensieri che riguardano il passato o il futuro. Mediante la concentrazione siamo in grado di focalizzare meglio le nostre energie per portare a termine compiti via via più complessi, fino alla capacità di comprendere la vacuità.
La capacità di concentrare la mente su qualsiasi tema e per quanto tempo si desidera nasce dalla meditazione dimorante, ovvero dall’esercizio del continuo riportare la mente su un elemento specifico (ad esempio il respiro).
Oltre ai benefici in termini di benessere e serenità, la concentrazione ci permette di utilizzare al meglio tutte le capacità della nostra mente.
Saggezza
La causa di tutte le sofferenze è l’ignoranza. Ignoranza di quali sono i comportamenti giusti e quelli sbagliati ed ignoranza rispetto alla natura del sé e dei fenomeni, che ci appaiono come esistenti in modo separato ed indipendente. Quando non comprendiamo la vera realtà delle cose, confondiamo i sogni con la realtà e cadiamo preda di emozioni quali il desiderio e la repulsione, finendo per commettere molti errori e generando karma negativo.
L’unico modo per tagliare alla radice la causa delle sofferenze è sviluppare la perfezione della saggezza, che è la capacità di conoscere la vera natura delle cose, ovvero la vacuità del sé e dei fenomeni. Tutte le cose che possiamo conoscere, inclusi noi stessi, non possiedono un’esistenza autonoma e separata, ma esistono in quanto prodotto di cause e condizioni pre-esistenti e sempre mutevoli. Comprendere questo ci aiuta a liberarci dall’attaccamento, che è la causa di tutte le sofferenze.
Le 6 perfezioni sono necessarie e sufficienti per raggiungere l’illuminazione. Le prime 3 perfezioni (generosità, etica e pazienza) ci spingono infatti a fare il bene degli altri e quindi ad accumulare meriti. La quarta perfezione, la perseveranza, è necessaria per la pratica di tutte le altre perfezioni. Le ultime due (concentrazione e saggezza) portano armonia e stabilità nella nostra mente permettendoci di accumulare saggezza. L’unione di accumulazione di meriti e di saggezza porta infine all’illuminazione.
Inoltre ogni perfezione richiede tutte le altre: ad es. la generosità richiede condotta etica per donare con purezza, pazienza per donare anche a chi non è gentile con noi, perseveranza per continuare a farlo quando le circostanze si fanno difficili, concentrazione per essere focalizzati sulla generosità e saggezza per comprendere la vera natura del donatore, del ricevente e dell’oggetto donato.
In sintesi possiamo affermare che senza generosità non vi può essere saggezza e che senza saggezza non vi può essere generosità. Ed anche che il percorso verso l’illuminazione deve comprendere sia l’amore verso gli altri esseri senzienti, che il raggiungimento della saggezza personale.
Scrivimi per parlare di buddhismo. Il mio indirizzo email è [email protected]